lunedì 5 febbraio 2007

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

Voi credete nel perdono?
Siete capaci di perdonare?
Un margine di errore in genere lo si concede a tutti, in fondo chi di noi non ha mai sbagliato?!
Già due però risultano difficili da gestire e tollerare.
Quando poi l'errore è reiterato allora non c'è proprio soluzione!
Questo post si riallaccia a quello sulla tracotanza degli uomini di qualche giorno fa.
Beh, da allora Mr. P ha più volte cercato un contatto con me.
Dopo la mia determinata ed irremovibile scelta di rifiutare il suo regalo, che credo gli sia stata armai comunicata, ieri ho trovato nella mia casella di posta elettronica innumerevoli sue mail.
Cosa che mi ha dato parecchia noia.
Le ho selezionate e senza aprirle ho cliccato sul tasto "Delete".
Ma Mr.P non si da facilmente per vinto, e questo avrei dovuto ricordarlo!
Stamani mattina apro il pc e trovo il suo contatto messanger.
Non nascondo là un momento di esitazione. Ma è stato solo un attimo.
Dunque ho cliccato sull'opzione "impedisci l'aggiunta in rubrica e la possibilità all'utente di contattarti" e mi sono subito sentita meglio.
Allora Mr.P, dovresti sapere che l'errare è umano, ma il perseverare è da veri testi 'i sceccu.
E sull'errare si chiude un occhio, ma sul perseverare si aguzza bene la vista!
Ecco prima di Mr. P credevo nel perdono.
Credevo vivamente nell'idea di dare una seconda possibilità a chi la meritasse, ed ovviamente ritenevo che la persona che ti accompaga nel tuo percorso di vita meriti questa possibilità.
Ma da Mr. P ho capito che questa seconda possibilità va a tuo danno.
Il treno passa una sola volta nella vita, non è un luogo comune, e bisogna essere sulla giusta banchina pronti a prenderlo.
Ultimamente poi sono tutti eurostar...si fermano solo qualche minuto e poi ripartono in fretta!
Ecco io sono un eurostar! Devi sempre cogliere l'attimo perchè non aspetto nessuna esitazione!
La mia porta per Mr. P è stata aperta per molto più di qualche minuto.
Il mio treno ha fatto tutte le tappe possibili su una tratta: era un lento diretto.
Ha fatto un'andata ed un ritorno.
Quasi quasi si trasformava in metropolotana fintanto che non è scattato quel quid che mi ha fatto capire che non si aspettano i passeggeri ritardatari.
Che quando è tempo il treno deve partire. Ed il suo viaggio è a senso unico. Non si ritiorna più nello stesso punto.
E non esistono prenotati da aspettare all'infinito e che prima o poi arriveranno.
Non esiste il poi quando si ha la fortuna che il tuo treno è tornato una seconda volta.
E da qualche tempo penso che non esista più nemmeno il prima!
Sei sceso ancora una volta da quel treno, e ora che vuoi?
Come sempre tornerai prima o poi....No, se torni è perchè sei andato via e hai sbagliato!
Se hai deciso di andare via, perchè così hai voluto, per te questa volta non ci sarà ritorno nè prima nè poi!

 
posted by La G. di Gatta at 18:23, |

2 Comments:

frida basta con questo p.
noi ne abbiamo piene le p....
mr p, mr si