venerdì 28 settembre 2007

Ho perso le parole…

Caro blog,
come stai? Non ci sentiamo da tantissimo tempo ormai, credo maggio o forse giugno!
Sono stata un po’ impegnata, un po’ scocciata, un po’ in giro, un po’ stanca di vedere computer.
Insomma, blog mio, t’ho proprio trascurato!
Mille volte mi sono ripromessa di scriverti. Mi erano anche venute in mente da 2 o 1200 idee carine da raccontarti, ma poi sono volate via nel nulla. Le ho rimosse, o peggio dimenticate.
Io, che di solito dimentico poco o nulla.
E’ che sono stanca, blog caro!
Forse non ti ho nemmeno detto che ho cambiato lavoro, ed è questa la ragione della mia assenza: non ho più tempo come prima da poterti dedicare. Anzi, ahimè, da poter dedicare in genere a tutti, in primis a me stessa!
Ma è per la mia crescita professionale e s’ha da fare!
Sono in fase di cambiamento anche tante altre cose!
Dalla palestra ai capelli, a ciò che scelgo di leggere, a come decido di viaggiare ed alla filosofia del viaggio, alla cura che ho deciso di dedicare allo stare bene e all’essere felici!

Non alla ricerca della felicità: sono sempre dell'avviso che non vada cercata, ma mantenuta!
Blog mio, ahimè, è però cambiata anche la mia ispirazione: ho perso le parole, eppure le avevo qua un attimo fa…
Così cantava il Liga!
Chissà se lui le ha ritrovate? Beh, stando ai testi delle canzoni magari si!
Io non so se e quanto ci metterò a ritrovarle, ma tu abbi pazienza e continua ad aspettarmi!
 
posted by La G. di Gatta at 08:50, | 1 comments
lunedì 24 settembre 2007

UN'OSPITE

Care streghe, cari tutti gli altri,
vorrei dedicare questo spazio ad un’ospite e ad alcune sue dissertazioni su vari argomenti che sono sempre i primi in classifica nei nostri interessi. Lei è Luciana Littizzetto e queste sue pagine sono liberamente copiate e incollate in un word-collage dal suo libro “sola come un gambo di sedano”.


Brutta fuori
(dentro chissenefrga)

….farvi partecipi di alcune deboli (come peraltro mi si confà) deboli riflessioni.
Number one. Perché i nostri maschi si dimostrano implacabili nel giudicare le belle donne pubbliche pur dividendo spesso la vita con esemplari di femmine dallo charme e dall’avvenenza assai discutibili? “la Casta?ma dai bella quella lì? Ma ti prego! Ci ha tutti i denti storti!” Amoreeee… a me lo dici,che a 40 anni tengo ancora l’apparecchio di notte perché ci ho i canini al posto degli incisivi e un surplus impressionante di denti del giudizio? Ma se la Marini per te è obesa, la Falchi è troppo finta e la Schiffer è racchia, spiegami com’è possibile che a me tu rivolga anche solo la parola!
Number two. Le belle donne. Quando vengono intervistate non fanno che ripetere la stessa tiritera:quello che più mi fa soffrire è che gli uomini si fermino solo all’aspetto esteriore e non cerchino di vedere come siamo fatte dentro”. Ecco. A parte il fatto che, invece, in qualche modo che non sto qui a raccontare, ‘sto dentro non vedrebbero l’ora di perlustrarlo, care bellone, tranquillizzatevi! Non è che per noi, che siamo così così, la solfa sia tanto diversa. Vi posso assicurare che nessuno ci salta addosso per vedere come siamo fatte dentro visto che fuori lasciamo quel tantino a desiderare!
Number three. Quando un giornalista chiede ad una bella donna quali siano i suoi difetti è assolutamente certo che lei risponderà elencando i pregi. Tipo: “ho il difetto di essere troppo generosa”. Ma senti un po’ orgoglio dei manicomi…quelli sono pregi non difetti! Perché non racconti che sei scorbutica come una cocorita, ignorante come una capra e con un cervello elastico come un cicles masticato da ore?
Sarà come dice Gaber: “ognuno ha l’infinito che si merita”.



…..Ad una festa di compleanno mi sono avvicinata ad un mio amico che se ne stava annoiato in un angolo come in attesa si un pullman, e gli dico: “Pino come va?”
e lui: “stasera scogliera”.
“scogliera?”
“solo cozze”.
Crudele? No. Sincero. Smettiamola di credere che basti come siamo fatte dentro. Siamo noi che baciamo i rospi e quelli diventano principi. Non il contrario. Purtroppo.
 
posted by Alice at 04:00, | 0 comments
venerdì 14 settembre 2007

IL CONCORSO DI STREGHE MODERNE

Mai dare nulla per scontato. Pensare che tutto sia per sempre. Che chi dovrebbe aver rispetto per voi lo faccia. Che in piena estate non possa fare freddo. Che un contratto è un folgio di carta con un senso.
Così come mai dare per scontato che chi gestisce un blog ne sappia qualcosa di computer.
Come le streghe.

Le streghe pensano che il computer sia una entità magica, un po' come loro, di una magia autonoma e incomprensibile. Sanno di poter scrivere, "...fare di conto..., chattare con gli amici, condividere immagini e musica (sì, le streghe "condividono" musica, e film...). Ma come tutto ciò avvenga non lo sanno. Né se lo domandano, giustificando tutto con una fede incosciente nella magia. Non dico che le streghe siano incapaci o ignoranti; dico invece che è presente una certa conoscenza del mondo informatico poco equamente distribuita in modo sparso tra le streghe... E spero che non abbiate capito.

Eppure un bel giorno i miracoli accadono. E come un bimbo piccolo quando regali un nuovo giocattolo ha occhi solo per quello, quando le streghe scoprono gli Avatar si fanno prendere così tanto da cancellare in un solo momento ogni difficoltà di dialogo con il magico mondo del computer e fanno miracoli. Sarà per il suono misterioso del nome che sembra un eco di favole antiche. Sarà per la magia di creare un altro sé, un personaggio che non esiste se non nella più bella delle nostre fantasie. Sarà perchè all'improvviso si scopre che da un sorcio e una tastiera piena di lettere possono nascere immagini che evocano i manga giapponesi. Sarà che quel pomeriggio non avevamo molto da fare, che ecco alla vostra sinistra il risultato. Finalmente tutte le streghe hanno un volto.
Ma ora, cari tutti lettori (sarete almento 2 o 3 ormai), Streghe Moderne lancia un concorso: passo a voi la parola per indovinare... "Chi è la strega che ha realizzato i nostri Avatar?". Postate qui le vostre risposte con qualche parola per spiegare come ci siete arrivati.
Il primo a rispondere correttamente avrà un post dedicato dall'autrice degli avatar!
 
posted by Holly G. at 03:49, | 1 comments
domenica 9 settembre 2007

Notte Bianca, Giorni Neri

Ieri sera alle 21 circa il discorso di Valter Veltroni in piazza del Capidoglio apriva ufficialmente l’ennesima Notte Bianca di Roma. Il sindaco ha sottolineato la varietà dell’offerta culturale della città di Roma proponendo un’interessante equazione: più alta è l’offerta culturale più alta è la qualità della vita. Forse. A mio parere c’è una connessione non indifferente. Qualcuno ha applaudito ma da un angolo sono partiti una serie di fischi ed è stato srotolato un grande striscione con su scritto: “Notte Bianca, Lavoro Nero”. Veltroni ha immediatamente detto che certo quello del lavoro, e nello specifico il problema del lavoro in nero, è un tasto importante che non va mai dimenticato. Poi è partita la musica con le note del pianoforte sfiorato dalle mani anziane del grande maestro Armando Trovajoli che con “Roma nun fa la stupida stasera” ha messo fine ai discorsi e alle introduzioni e ha passato il testimone agli eventi. Partita! La Notte Bianca iniziava carica di promesse e eventi e spettacoli e occasioni e improvvisazioni mitragliati a raffica su città e cittadini. Nonostante ciò in questa edizione si è sentita anche l’esigenza di organizzare una Pre Notte Bianca….e allora via all’inseguimento dell’evento speciale, gratuito, unico, appetibile, sguinzagliati in una città che, non paga del suo caos quotidiano, brulica di febbrili passeggiatori della notte bianca. Sei in un posto e pensi che forse vorresti o avresti dovuto essere in un altro perché mi sa che là era meglio, perché qui c’è troppa gente e siamo arrivati un po’ tardi, sembra sempre che tutti abbiano fatto prima e meglio. Quindi? Ci si sposta? Si andiamo! Si ricominciamo questo iter nell’altro lato della città in questa orgia bulimica del tutto. Però questa è la notte bianca, si è felici e autorizzati a stare svegli e sentirsi partecipi della kermesse rutilante! Niente a che vedere con le notti bianche private dove sono i pensieri e i malesseri a non farti dormire, dove il tuo stare sveglio è solo per il tuo male di vivere, dove se dovessi trovare un autobus potresti anche pensare che invece di vivere a Roma ti sei momentaneamente trasferito in un’oasi del deserto berbero. E se volessimo proporre dei giorni bianchi, splendidi e lucenti, brillanti di una luce che non sia solo quella regalataci dal sole e lasciassimo alle notti il fascino di avvolgersi nel loro vellutato, stellato, romantico, misterioso buio?
Alice in the whitenightland
 
posted by Alice at 01:46, | 2 comments