martedì 26 febbraio 2008

Pop Corn Time


Oggi a Milano, a Palazzo Reale, si sta svolgendo il convegno-workshop che il curatore Fabio Carlini ha deciso di chiamare "Pop Corn Time". Sapete cos'è il "Pop Corn Time"? Eppure ognuno di noi l'ha vissuto. E' quel momento in cui inizia una proiezione: scorrono i titoli di testa, si mangiano gli immancabili pop corn e si scambiano le ultime chiacchiere e commenti che tassativamente smetteranno appena inizierà il film. Una specie di rito dell'andare al cinema. (Purtroppo questo rito ultimamante non si ripete più così a causa dei mastelli pieni di pop corn che vengono oscenamente smangiucchiati durante tutta la proiezione del film e il silenzio risulta così disgustosamente punteggiato dall'orrido sgranocchio).
Vabbè insomma, polemiche a parte, ma a cosa è dedicato il convegno? Ma ai titoli di testa no? Forse sembra esagerato. Forse non ci si bada mai tanto, i titoli di testa si danno per scontati, per ovvi...e se invece di una cosa così banale i titoli di testa (anche di coda chiaro) guardandoli più da vicino si rivelassero un prezioso dettaglio, tutto da gustare? per capirlo dovremmo dare un'occhiata alla loro storia. L'inizio del cinema è anche l'inizio dell'esistenza dei titoli di testa che all'inizio asolvono la mera funzione di cartelloni informativi: regia di, con; ecc ecc. Se pensate a una vecchia pellicola non sarà difficile visualizzarli magari con i bordi adorni di un qualche motivo floreale. Solo alla fine degli anni '50 e soprattutto grazie a Saul Bass essi cominciano a cambiare non solo fisionomia ma anche ruolo. Non che venga meno quello informativo ma i titoli cominciano a essere il biglietto da visiita del film, la sua presentazione. Danno già allo spettatore quache assaggio sul genere e sulla qualità e sui contenuti del film. Prima di tutto si cominciano a differenziare, con diverse grafiche e caratteri, i generi cinematografici per arrivare sempre più a essere anticipatori del clima del film. Un esempio: il film "Exodus" (tratta della costruzione dello Stato di Israele alla fine della seconda guerra mondiale) esordisce con dei titoli di testa che campeggiano su un fondo scuro mentre nella parte basse dello schermo arde una fiamma che lambisce le lettere. La fiamma è il simbolo stesso di Israele quindi non può sfuggire la forte simbologia che connota emotivamente i titoli e apre alla drammaticità del soggetto rappresentato (l'autore è il già citato Bass). Insomma si aprono nuovi orizzonti creativi e proprio durante l'invenzione dei titoli per il film fu creato da Maurice Binder

il famosissimo simbolo dell'agento 007. I titoli di testa diventano
sempre più importanti e curati e oggi chi se ne occupa spesso inizia a lavorare con il regista già prima che incomincino le riprese perchè i titoli e il film siano esaltati l'uno dall'altro. Anzi nel nostro mondo tutto volto all'estetica si dedica un'attenzione straordinaria ai titoli che spesso si creano anche con abbondante ausilio di effetti speciali e quindi diventano anche voci importanti nel capitolo "spese". Altre volte la scelta si orienta esattamente all'opposto: potete riconoscere i film di Woody Allen (o del nostro Nanni Moretti) dalla grafica dei titoli di testa che sono sempre uguali, stessi caratteri, stessa grafica un po' sciatta che in questo caso diventa una vera e propria firma.
Quindi attenzione ai dettagli che, si sa, rendono più gustosa la vita o il film nel caso specifico. Quei primi attimi di pellicola che scorrono mentre siamo ancora distratti fra chiacchiere e pop corn sono in realtà piccoli e completi mondi che ci fanno entrare nella storia che stiamo per vedere. I miei preferiti? da sempre quelli che aprono le demenziali avventure della Pantera Rosa e dell'inarrestabile ispettore (capo) Clouseau: capolavoro d'animazione di De Patie-Freleng che sulle note di Harry Mancini creò dei titoli così divertenti che divennero un cartone animato autonomo, appunto la Pantera rosa!!!!! Buona visione e...attenzione anche ai titoli di testa (e di coda)!!!!
aliceinthepantherland
 
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venerdì 15 febbraio 2008

Non a caso San Valentino...



Dunque dicevo: non è un caso che San Valentino è il protettore degli innamorati. Il vescovo di Terni (figura storicamente accertata, muore nel 273 d.C.) fu infatti il protagonista di miracoli ed eventi come la coraggiosa celebrazione di matrimoni che erano stati proibiti dalle autorità romane, la straordinaria capacità di riconcliliazione di innumerevoli coppie, i miracoli che resero possibili unioni che sembravvano disperatamente impossibili...lo resero ben presto celebre e acclamato protettore degli Innamorati. Sono talmente tante le gesta che gli vengono attribuite che non si sistingue più una possibile realtà storica dalla leggenda. Sembra però che fosse famoso già all'epoca e che le persone che invocavano la sua protezione e la sua benedizione usassero radunarsi il 14 di ogni mese per incontrarlo. Sappiamo per certo che la Chiesa delle origini cerco di dirottare i riti pagani della fertilità e fecondazione su modi più coerenti e vicini al nuovo sentire cristiano e incoraggiò molto il culto di San Vaentino come alternativa al discorso pagano. Queste celebrazioni pagane si svolgevano a metà del mese di febbraio proprio prima dello schiudersi della nuova stagione, della rinascita della vita. Ecco perchè nella sostituzione operata dalla Chiesa la festa di San Valentino, la festa degli innamorati, cade nel secondo mese dell'anno. Un'altra curiosità: anche il regalare rose rosse come simbolo di passione e amore sembra sia nato da un gesto di San Valentino. E ancora. A tutt'oggi San Valentino è il protettore dela città di Terni. Terni fu una delle prime realtà industriali del centro Italia sia per la centrale idroelettrica di Gallese (che riforniva la città di Roma) sia per le acciaierie. Le idee comuniste e di lotta popolare erano a Terni insolitamente forti e largamente partecipate ma...la festa di San Valentino fu sempre rispettata anche dai "rossi". Sono convinta che San Valentino e la festa degli innamorati sopravviverà anche alla retorica sdolcinata e alla banalizzazione del rito collettivo che si consuma sull'altare del consumismo perchè comunque vada e si creda e si pensi l'Amore un piccolo miracolo è, soprattutto oggi, buon San Valentino ogni giorno!

Aliceintheterniland

 
posted by Alice at 08:04, | 1 comments