sabato 24 marzo 2007

Discorso sul metodo

Qual è la necessità di decidere? Ci sono storie e situazioni ingarbugliate che sono difficili da dipanare. Quelle giornate che sembra essere al livello più difficile di The Sims. Decidere comporta la necessità di valutare condizioni, reazioni, possibilità. Comporta un rischio. E genera crisi, malumori, ripensamenti e rinunce. E allora? Mi viene in mente una metafora che ha fatto ridere chi sa dove sono nata. Quando la barca è nel mezzo della tempesta ammaina le vele e tira dentro i remi. Decide di non affrontarla, di lasciare che passi, perchè la forza dirompente del mare e del vento non si può contrastare. Come la barca, ci sono situazioni che stanno benissimo in sospeso per un po’. “Cosa vuoi da me?” è una domanda che non mi piace soprattutto se chi la fa pensa di conoscere già la risposta. E se la risposta non ci fosse? Non possiamo considerare anche questo caso? Ha anche un nome: εποχή (per noi comuni mortali al di sotto dell'Olimpo "epoché" = sospensione del giudizio). Laddove il pregiudizio conduce a trarre conclusioni o a formulare giudizi in assenza di un numero sufficiente di informazioni, la sospensione del giudizio impone di astenersi da simili atti fino al raggiungimento della necessaria quantità di informazione. Io non ho abbastanza informazioni per scegliere cosa fare da grande, né per capire se l’uomo che incontro è quello giusto con cui passare un pezzo della mia vita, né tanto meno per sapere se questa città è quella in cui stare, né se gli amici sono i migliori che potrei avere. Quali elementi ho per decidere? Come posso escludere possibilità diverse? …evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio… dice Cartesio nel Discorso sul metodo. Bene. Tutto chiaro? Mi sembra un discorso preciso e condivisibile. Un metodo che risolve tutti i dubbi con cui mi sono svegliata stamattina. Come dice Frida scrivere fa bene. Mi alzo dal computer, è una bella giornata di primavera. Ora esco. Ho una canzone in testa da qualche giorno, di quelle che vengono fuori dalla radio e si attanagliano alla mente… paura di decidere, paura di me, di tutto quello che non so, di tutto quello che non ho…
 
posted by Holly G. at 04:47, |

2 Comments:

Altro che post buttato là così di getto...Dopo Popper nei manuali di Filosofia si trova Holly G.!
Per certi punti di vista concordo con il lasciarsi cullare dalle onde degli eventi, per altri no per nulla! Scegliere di non scegliere è sbagliato, ma è comunque una scelta dunque tanto meglio concentrarsi e scegliere di scegliere. E in quanto alla paura di decidere, è un'emozione che ci tiene impegnati ed arrovellati. E' frenesia!
non scegliere è già scegliere facendo finta di non farlo. ma alcune volte è saggio tirare i remi in barca perchè anche il fattore tempo o confusione mentale possono essere utili elementi a determinare la saggezza o meno delle nostre scelte. e allora capitano? la mappa è volata fuori bordo, un'onda l'ha portata via rompendola in mille pezzi e siamo nel mar dei sargassi... allora guardiamo la stella polare per la direzione, il colore dell'acqua per verificare se ci sono secche, saccheggiamo la memoria per ricordare il più possibile, osiamo un po', insomma nostromo usiamo tutte le nostre risorse, ne abbiamo di esperienza accumulata nella nostra vita, servirà a qualcosa, almeno a conoscerci e già mi sembra un buon punto di partenza. per il resto vento in poppa e bon voyage capitan holly!!!!!!!!!