domenica 18 marzo 2007

Avrei voluto essere una palma

Finalmente mi sono ripresa dalla confusione nella quale annaspavo qualche giorno fa. Ho fatto chiarezza su quanto mi destabilizzava e non appena i tempi saranno maturi ne scriverò anche un bel post.
L’aver messo a posto tutto ciò che mi turbava e la bella settimana di sole mi hanno fatto essere di ottimo umore in questi giorni e ieri mentre tornavo a casa da lavoro, ferma ad un semaforo, mi sono soffermata ad osservare una palma mossa dal vento.
Oddio, ne ero come ipnotizzata e mi sono immaginata ad essere una palma, accarezzata dal vento, coccolata dalla brezza, riscaldata dal sole.
Vederla molleggiare così sinuosa nella limpidezza del cielo era ammaliante. Così come i colori della città ed il tepore di questi giorni. Sembrava di vivere una favola.
E’ stata una sensazione davvero bizzarra e fichissima.
Era frizzante percepire l’euforia dell’anticipo della primavera.
Sentire quel friccico che ti spinge ad essere più bizzarra che mai, più allegra e soprattutto più “positivamente strafottente” per tutte quelle cose che solitamente ci stressano e che in inverno ci sembrano insormontabili ed in estate più pesanti che mai, ovviamente non può che essere una sensazione meravigliosa.
Sarei rimasta là imbambolata a fissare quelle foglie che si muovevano come ali per ore, non fosse stato che avrei generato una fila pazzesca di inviperiti automobilisti che si sarebbero attaccati al clacson componendo melodie rumorose di certo non in sintonia con il mio “ondulante” essere palma.

Ma voi avete mai provato una sensazione del genere?
 
posted by La G. di Gatta at 10:14, |

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