giovedì 25 gennaio 2007

CREME

Cena con le streghe. Si parla di vita, di storie infelici, di viaggi, di film, di sesso e di pozioni magiche...mistero infinito il dialogo delle donne. Prendiamo il dolce dopo una scelta piena di parole buttate addosso ad un cameriere indulgente. “Crème brulée” chiede la mia amica dettagliando con precisione che la crosta di zucchero caramellato deve avere un certo spessore, una resistenza all’urto come la pelle di Shrek, e insieme la dolcezza e la malleabilità della sua donna Fiona. Una crème brulée è cosa seria. Solo il nome scritto a penna in fondo al menu evoca storie del passato a cui non pensavamo da tempo. Cominciamo a ricordare: quella crema mangiata a Parigi, quella sì che era buona. E l’altra? Quella dell'estate a Barcellona? Ma quella era un’altra cosa. Crescono le aspettative, l’attesa. Una crosta davvero dura sarà difficile da accedere, e la sfida ci intriga. Ci vorrà tempo, pazienza, conoscenza. Ci spenderemo energie, perché i risultati più dolci vanno conquistati con fatica. E mano a mano salirà la voglia, quel gusto che si fa già avanti sul fondo della lingua, possiamo sentirlo, riconoscerlo, o solo immaginarlo. Metteremo in gioco tutti i nostri sensi su quella crema: il profumo dello zucchero, il tepore del piattino, quel colore giallo pieno di promesse. E quando arriverà la crema la studieremo a lungo prima di dare quel colpetto, in un punto esatto, non in un altro, con la forza giusta, ma senza intenzione di fare male. E se la crosta si rompesse subito? Perderemmo tutto in un colpo solo? Tutte le nostre aspettative andrebbero in fumo. E la saggia strega strappa al cameriere la promessa che se la crosta si rompe al primo colpo se la prendono indietro e ne portano una nuova.
Ma c’è qualcuno che si prende indietro la vita?
Se frantuma in mille pezzi, se non era abbastanza resistente. Ce ne portano una nuova? Una che non si rompe per un colpo di cucchiaino assestato al posto giusto? O forse c’è la garanzia? Se così fosse ho perso il tagliando. La solita sbadata.
Io aspetto, eh! Non ho fretta…non serve che mi rispondete subito. No, perché sono qua, insomma ci sarei anch’io. Intanto mangio la crema, se non vi dispiace. Alla fine ce l'hanno portata, è un peccato sprecarla. E poi sembra buona. Un po’ rotta è vero, a guardarla non è il massimo. Ma il gusto della crema non si è perso, anzi. È dolce al punto giusto, non invadente. Si scioglie in bocca. Tutto sommato buona lo è davvero. Credo che tornerò in questo posto, e prenderò la crema di nuovo.
 
posted by Holly G. at 04:53, |

2 Comments:

delirante e bellissimo!!!! Sei troppo cool
E se cambiassi ristorante? O se cambiassi il dolce? Basta scoprire nuovi gusti! L'importante è scegliere quelli che non hanno un retrogusto amaro. Marco