domenica 9 settembre 2007

Notte Bianca, Giorni Neri

Ieri sera alle 21 circa il discorso di Valter Veltroni in piazza del Capidoglio apriva ufficialmente l’ennesima Notte Bianca di Roma. Il sindaco ha sottolineato la varietà dell’offerta culturale della città di Roma proponendo un’interessante equazione: più alta è l’offerta culturale più alta è la qualità della vita. Forse. A mio parere c’è una connessione non indifferente. Qualcuno ha applaudito ma da un angolo sono partiti una serie di fischi ed è stato srotolato un grande striscione con su scritto: “Notte Bianca, Lavoro Nero”. Veltroni ha immediatamente detto che certo quello del lavoro, e nello specifico il problema del lavoro in nero, è un tasto importante che non va mai dimenticato. Poi è partita la musica con le note del pianoforte sfiorato dalle mani anziane del grande maestro Armando Trovajoli che con “Roma nun fa la stupida stasera” ha messo fine ai discorsi e alle introduzioni e ha passato il testimone agli eventi. Partita! La Notte Bianca iniziava carica di promesse e eventi e spettacoli e occasioni e improvvisazioni mitragliati a raffica su città e cittadini. Nonostante ciò in questa edizione si è sentita anche l’esigenza di organizzare una Pre Notte Bianca….e allora via all’inseguimento dell’evento speciale, gratuito, unico, appetibile, sguinzagliati in una città che, non paga del suo caos quotidiano, brulica di febbrili passeggiatori della notte bianca. Sei in un posto e pensi che forse vorresti o avresti dovuto essere in un altro perché mi sa che là era meglio, perché qui c’è troppa gente e siamo arrivati un po’ tardi, sembra sempre che tutti abbiano fatto prima e meglio. Quindi? Ci si sposta? Si andiamo! Si ricominciamo questo iter nell’altro lato della città in questa orgia bulimica del tutto. Però questa è la notte bianca, si è felici e autorizzati a stare svegli e sentirsi partecipi della kermesse rutilante! Niente a che vedere con le notti bianche private dove sono i pensieri e i malesseri a non farti dormire, dove il tuo stare sveglio è solo per il tuo male di vivere, dove se dovessi trovare un autobus potresti anche pensare che invece di vivere a Roma ti sei momentaneamente trasferito in un’oasi del deserto berbero. E se volessimo proporre dei giorni bianchi, splendidi e lucenti, brillanti di una luce che non sia solo quella regalataci dal sole e lasciassimo alle notti il fascino di avvolgersi nel loro vellutato, stellato, romantico, misterioso buio?
Alice in the whitenightland
 
posted by Alice at 01:46, |

2 Comments:

veltroni è un demente
E' vero Alice: cercando cercando ci siamo persi le cose più semplici, quelle più vicine, quelle più facili...quelle più belle, forse?