mercoledì 16 aprile 2008

Semplicemente...

Beh, credo di aver dedicato gran parte degli ultimi post alla materia senza badare allo spirito...
Recupero subito con un qualcosa di molto più poetico, molto più perfetto, molto più magico.

Non avrei mai pensato che qualcuno avrebbe potuto superare il fascino e la magia della poesia di Mogol/Battisti, ma una volta sentita la dolce e cullante voce di Jovanotti mi sono dovuta ricredere.

E dedico il mio post a tutte quelle donne che hanno la fortuna di avere accanto chi ogni giorno sussurra loro queste parole, ma anche a chi aspetta la favola e chi sussurrerà loro le stesse parole. Soprattutto a loro, in verità, perchè ogni donna è la cosa più grande che un uomo possa avere.

A te (L. Cherubini)

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro
Quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro

A te che mi hai trovato all’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro pronto a difendermi
Con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te

A te io canto una canzone perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo e la magia che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria come bollicine

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore
A te che io ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti stringendoti un po’
E poi ti ho visto con la forza di un aeroplano rendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio e anche nella paura
A te che sei la miglior cosa che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei

A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica che io posso avere
L’unico amore che vorrei se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita bella da morire,
Che riesci a render la fatica un immenso piacere,
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,

A te che sei,
Semplicemente sei,
Sostanza dei giorni miei,
Sostanza dei sogni miei...
E a te che sei,
Semplicemente sei,
Compagna dei giorni miei...
Sostanza dei sogni miei...
 
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martedì 15 aprile 2008

Italians do it better?












Avete presente quelle stupide classifiche tipo: i 15 scapoli d'oro, le 30 fammes fatales del pianeta, i 20 uomini più potenti del globo, le 60 donne più eleganti dell'universo, i 90 uomini più ricchi del mondo, le 40 donne più in carriera d'Europa, e roba del genere?
Classifiche di nessun conto e valore sociale per l'umanita, ma che, senza capir bene il perchè, riscuotono un successo tremendo!
Beh, in questo pomeriggio grigio, un po' triste, a volte piovoso (come in questo momento), alle ultime battute di un'intensa giornata lavorativa ho deciso che per tirarmi un po' su avrei fatto una ricerca nel panorama sexy maschile tirando fuori i 10, anzi 11 (basta unità convenzionali), uomini più "appetibili" al momento in circolazione.
Ecco la clssifica interattiva che le streghe moderne ti propongono. L'undicesimo candidato è a votazione.

1) David Beckham
2) Jude Law
3) Giorgio Pasotti
4) George Clooney
5) Luis Figo
6) Luca Toni
7) Francesco Coco
8) Brad Pitt
9) Daniele Liotti
10) Raoul Bova

Il mio personale giudizio a per l'undicesimo posto a votazione va a lui: Salvo Montalbano/Luca Zingaretti!
E il vostro voto?
Una classifica dove ci sono 5+1 italiani...
Italians do it better? Non ne sarei tanto sicura, ma con cotanta natura comunque val la pena di tentare!
 
posted by La G. di Gatta at 10:08, | 0 comments
lunedì 14 aprile 2008

E da oggi attendere il treno non è più una noia


Scusate, ma dovevo dar un seguito al post di venerdì!
Guardate, turiste di tutte le nazioni, cosa vi attende all'arrivo a Termini!
Da oggi aspettare un treno non sarà più fastidioso come prima!
Anzi, ritardino pure!
 
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venerdì 11 aprile 2008

Cosa addolcisce un bad working day?


Che disastro la sveglia!
Appuntamento inesorabile di tutte le mattine; trillo odioso che infrange i dolci e coccolosi sogni, rumoroso e infinito nell'orecchio. Insopportabile, in una sola parola!
Suono spia di ciò che ancora di più tremendo ci accadrà da lì a qualche ora: la processione verso le 8 ore di passione della giornata!
E ahimè non di sfrenata e disinibita passione sessuale...
... anche se c'è pur sempre qualcuno che non disdegna quel genere di passione in ufficio!
Passione latina, piuttosto, meglio alla latina, da patior, sofferenza! Duro lavoro, l'ufficio, le beghe, i capi, le responsabilità.
Che barba, che noia!
Quanto meglio sarebbe restare al calduccio sotto il piumone, piuttosto che affrontare la fatica della levataccia, della lotta sull'80 e la sfida continua di quelle 8 interminabili ore??????
Ma da lunedì c'è un qualcosa che allevia tutte queste sofferenze.
Un altro appuntamento inesorabile, almeno per una stagione, a via XX Settembre, davanti alla Banca d'Italia!
Patinato, in chiaro scuro, 10x5 m, favoloso.
Lui, l'uomo più fico al mondo!
Lui: DAVID BECKHAM!!!!!!
Che ti guarda ammiccante dall'alto del cartellone dell'intimo di Armani!
Ragazzi, è assolutamente divino!
E vabbè che io sono di parte perchè lui per me incarna in assoluto il mio ideale di uomo e di compagno per la vita (a lui si che sarebbe facile promettere amore eterno nella buona e nella cattiva sorte senza il minimo sforzo), ma sono certa che anche la donna meno propensa all'uomo calciatore (alias uomo oggetto belloccio bamboccio) opterebbe per una radicale inversione di tendenza!
Come non notarlo? Come non alzare tutte mattine la testa e perdersi in cotanta perfezione della natura non curante del fatto che tutti gli altri sull'autobus si accorgono che all'improvviso smetti di leggere o di ascoltare la musica per perderti in quell'immensità?
Ma infondo appena realizzano verso chi si indirizza il tuo sguardo, ecco che insieme a te si perdono altri infiniti sguardi!
Ecco finalmente cosa ti aiuta ad affrontare con un pizzico di buonumore un altro ennesimo pessimo working day!
Grande, Giorgio, la tua campagna per l'underwear, questa volta più che mai, è assolutamente perfetta!
 
posted by La G. di Gatta at 04:31, | 0 comments
sabato 29 marzo 2008

Dedicato a noi

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi, dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice…è finita. No. Finita mai, per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina antiuomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina hai un esame peggio che a scuola….Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà, deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno e questo noviziato non finisce mai, e sei tu che lo fai durare. Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo, che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno si infiltri nella tua vita. Peggio, se ci rimani presa in mezzo tu, poi ci soffri come un cane. Sei stanca. C'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto, e così stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre…."io sto bene così, sto bene così, sto meglio così"…e il cielo si abbassa di un altro palmo.Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasque, in quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima, ed è passato tanto tempo e ce ne hai buttata talmente tanta, di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio, perché non sai più chi sei diventata.Comunque sia andata, ora sei qui. E so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta. Nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine, ed è stata crisi. E hai pianto. Dio, quanto piangete. Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance.E poi hai scavato, hai parlato…quanto parlate ragazze.Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore…."perché faccio così?"…"com'è che ripeto sempre lo stesso schema?"…"sono forse pazza?"…Se lo sono chiesto tutte. E allora... vai, giù con la ruspa nella tua storia, a due, quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli, un puzzle inestricabile.Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque. Ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova "te", perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima, prima della ruspa…Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente, innamorarsi di nuovo di sé stessi o farlo per la prima volta è come un diesel, parte piano. Bisogna insistere, ma quando va in corsa... E' un'avventura ricostruire sé stesse, la più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende, o dal taglio dei capelli. Io ho sempre adorato donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo. Perché tutti devono vedere e capire…"attenti…il cantiere è aperto…stiamo lavorando per voi... ma soprattutto per noi stesse…".Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia, per chi la incontra e per sé stessa.E' la primavera a novembre, quando meno te la aspetti. (Jack Folla)
 
posted by Holly G. at 11:24, | 1 comments
giovedì 6 marzo 2008

Voglio la favola!

Sapete qual è il film in assoluto più trasmesso dalla televisione italiana? E' lo stesso che nonostante le infinite repliche continua ad avere un successo straordinario. Pretty woman. Ma scommetto che tutte le donne che stanno leggendo avessero già indovinato. Ieri sera c'è stata una delle tante repliche, prima serata su Rai Uno, 19 % di share, con un picco del 26 % negli ultimi cinque minuti del film. Traduciamo in termini pratici. Tutte le donne che ieri erano davanti alla televisione hanno visto programmi diversi, la trasmissione degli sgallettati aspiranti ballerini, o la serie americana di moda. Ma poi, ad un certo punto della serata hanno tutte cambiato canale per vedere la fine di quel film che conoscono ormai a memoria. La fine del film in cui lei grida al mondo (non per modo di dire, lo dice a milioni di spettaori da anni): "IO VOGLIO LA FAVOLA!". Più che la conclusione del film, più che il momento magico in cui il principe azzurro salva la principessa dalla torre su cui è rinchiusa, più che il bellissimo giovanissimo Richard Gere, più che il sottofondo commovente di Amami Alfreeeeeeedoooo..., più di tutto questo cioò che commuove milioni di donne è il grido di libertà di Pretty Woman: "Voglio la favola!". La piena coscienza di poter scegliere, di non doversi accontentare, di continuare a sognare, di desiderare di più, di meritare di più, di fermarsi solo quando saremo pienamente felici.
Donne del mondo allora non accontentatevi, non sopportate, non sopravvivete, ma vivete pienamente e gioisamente in attesa della favola che meritiamo.
E, uomini del mondo, non sforzatevi di capire, non sono concetti per voi.
 
posted by Holly G. at 05:57, | 0 comments
martedì 26 febbraio 2008

Pop Corn Time


Oggi a Milano, a Palazzo Reale, si sta svolgendo il convegno-workshop che il curatore Fabio Carlini ha deciso di chiamare "Pop Corn Time". Sapete cos'è il "Pop Corn Time"? Eppure ognuno di noi l'ha vissuto. E' quel momento in cui inizia una proiezione: scorrono i titoli di testa, si mangiano gli immancabili pop corn e si scambiano le ultime chiacchiere e commenti che tassativamente smetteranno appena inizierà il film. Una specie di rito dell'andare al cinema. (Purtroppo questo rito ultimamante non si ripete più così a causa dei mastelli pieni di pop corn che vengono oscenamente smangiucchiati durante tutta la proiezione del film e il silenzio risulta così disgustosamente punteggiato dall'orrido sgranocchio).
Vabbè insomma, polemiche a parte, ma a cosa è dedicato il convegno? Ma ai titoli di testa no? Forse sembra esagerato. Forse non ci si bada mai tanto, i titoli di testa si danno per scontati, per ovvi...e se invece di una cosa così banale i titoli di testa (anche di coda chiaro) guardandoli più da vicino si rivelassero un prezioso dettaglio, tutto da gustare? per capirlo dovremmo dare un'occhiata alla loro storia. L'inizio del cinema è anche l'inizio dell'esistenza dei titoli di testa che all'inizio asolvono la mera funzione di cartelloni informativi: regia di, con; ecc ecc. Se pensate a una vecchia pellicola non sarà difficile visualizzarli magari con i bordi adorni di un qualche motivo floreale. Solo alla fine degli anni '50 e soprattutto grazie a Saul Bass essi cominciano a cambiare non solo fisionomia ma anche ruolo. Non che venga meno quello informativo ma i titoli cominciano a essere il biglietto da visiita del film, la sua presentazione. Danno già allo spettatore quache assaggio sul genere e sulla qualità e sui contenuti del film. Prima di tutto si cominciano a differenziare, con diverse grafiche e caratteri, i generi cinematografici per arrivare sempre più a essere anticipatori del clima del film. Un esempio: il film "Exodus" (tratta della costruzione dello Stato di Israele alla fine della seconda guerra mondiale) esordisce con dei titoli di testa che campeggiano su un fondo scuro mentre nella parte basse dello schermo arde una fiamma che lambisce le lettere. La fiamma è il simbolo stesso di Israele quindi non può sfuggire la forte simbologia che connota emotivamente i titoli e apre alla drammaticità del soggetto rappresentato (l'autore è il già citato Bass). Insomma si aprono nuovi orizzonti creativi e proprio durante l'invenzione dei titoli per il film fu creato da Maurice Binder

il famosissimo simbolo dell'agento 007. I titoli di testa diventano
sempre più importanti e curati e oggi chi se ne occupa spesso inizia a lavorare con il regista già prima che incomincino le riprese perchè i titoli e il film siano esaltati l'uno dall'altro. Anzi nel nostro mondo tutto volto all'estetica si dedica un'attenzione straordinaria ai titoli che spesso si creano anche con abbondante ausilio di effetti speciali e quindi diventano anche voci importanti nel capitolo "spese". Altre volte la scelta si orienta esattamente all'opposto: potete riconoscere i film di Woody Allen (o del nostro Nanni Moretti) dalla grafica dei titoli di testa che sono sempre uguali, stessi caratteri, stessa grafica un po' sciatta che in questo caso diventa una vera e propria firma.
Quindi attenzione ai dettagli che, si sa, rendono più gustosa la vita o il film nel caso specifico. Quei primi attimi di pellicola che scorrono mentre siamo ancora distratti fra chiacchiere e pop corn sono in realtà piccoli e completi mondi che ci fanno entrare nella storia che stiamo per vedere. I miei preferiti? da sempre quelli che aprono le demenziali avventure della Pantera Rosa e dell'inarrestabile ispettore (capo) Clouseau: capolavoro d'animazione di De Patie-Freleng che sulle note di Harry Mancini creò dei titoli così divertenti che divennero un cartone animato autonomo, appunto la Pantera rosa!!!!! Buona visione e...attenzione anche ai titoli di testa (e di coda)!!!!
aliceinthepantherland
 
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venerdì 15 febbraio 2008

Non a caso San Valentino...



Dunque dicevo: non è un caso che San Valentino è il protettore degli innamorati. Il vescovo di Terni (figura storicamente accertata, muore nel 273 d.C.) fu infatti il protagonista di miracoli ed eventi come la coraggiosa celebrazione di matrimoni che erano stati proibiti dalle autorità romane, la straordinaria capacità di riconcliliazione di innumerevoli coppie, i miracoli che resero possibili unioni che sembravvano disperatamente impossibili...lo resero ben presto celebre e acclamato protettore degli Innamorati. Sono talmente tante le gesta che gli vengono attribuite che non si sistingue più una possibile realtà storica dalla leggenda. Sembra però che fosse famoso già all'epoca e che le persone che invocavano la sua protezione e la sua benedizione usassero radunarsi il 14 di ogni mese per incontrarlo. Sappiamo per certo che la Chiesa delle origini cerco di dirottare i riti pagani della fertilità e fecondazione su modi più coerenti e vicini al nuovo sentire cristiano e incoraggiò molto il culto di San Vaentino come alternativa al discorso pagano. Queste celebrazioni pagane si svolgevano a metà del mese di febbraio proprio prima dello schiudersi della nuova stagione, della rinascita della vita. Ecco perchè nella sostituzione operata dalla Chiesa la festa di San Valentino, la festa degli innamorati, cade nel secondo mese dell'anno. Un'altra curiosità: anche il regalare rose rosse come simbolo di passione e amore sembra sia nato da un gesto di San Valentino. E ancora. A tutt'oggi San Valentino è il protettore dela città di Terni. Terni fu una delle prime realtà industriali del centro Italia sia per la centrale idroelettrica di Gallese (che riforniva la città di Roma) sia per le acciaierie. Le idee comuniste e di lotta popolare erano a Terni insolitamente forti e largamente partecipate ma...la festa di San Valentino fu sempre rispettata anche dai "rossi". Sono convinta che San Valentino e la festa degli innamorati sopravviverà anche alla retorica sdolcinata e alla banalizzazione del rito collettivo che si consuma sull'altare del consumismo perchè comunque vada e si creda e si pensi l'Amore un piccolo miracolo è, soprattutto oggi, buon San Valentino ogni giorno!

Aliceintheterniland

 
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giovedì 31 gennaio 2008

connemara:cielo, acqua, terra...le torbiere


Quante volte capita d’innamorarsi di qualcuno o qualcosa che agli occhi degli altri è privo di attrattiva? Quante volte troviamo significative cose che per molti non valgono gran che? D’altronde, si dice, sui gusti non si discute. Be’ comunque capita, io mi sono innamorata del Connemara, delle sue torbiere.


Avete presente cos’è una torbiera? Non tutti forse, non è comune da noi, è un ambiente tipico delle regioni fredde caratterizzato da freddo e umido. In Irlanda la zona del Connemara è aspra e selvaggia e dove non ci sono rocce e laghetti sottili che diventano inaspettatamente profondi per il loro terso riflettere ci son le torbiere.

La maggior parte delle torbiere nel Connemara non è rivestita né di alberi, né di vegetazione, nè di arbusti a macchia, ma è una serie di colline e vallate di terreni umidi, quasi acquitrinosi, con su erba più o meno alta, quasi tutta giallognola e, dove si vede il terreno, esso appare nero e zuppo. Le solite, terribili, strette stradine irlandesi che si snodavano attraverso questo paesaggio desolato. Una desolazione marcata dai pochi centri abitati o meglio gruppi di case, prive degli allegri giardini che di solito incontravamo, alcune erano costruite come leggermente rialzate, forse per evitare il contatto con il terreno così umido con vicino immancabili, enormi cataste di legna.

Ogni tanto un gregge di pecore, ogni tanto un ruscelletto (o rigagnolo? ) che non riusciva a vincere quella piatta continuità e che peraltro si individuava solo da lontano o da molto vicino, perché scorreva come in una crepa del terreno, non c’erano sassi a delineare il suo letto, sembrava che l’acqua neanche gorgogliasse.

Un paesaggio desolato certo, ma di grande potenza. Un fascino selvaggio e duro come una sferzata. Ed io che ripetevo: “le torbiere, le torbiere, guardate le torbiere!”. Guardate le torbiere? E che altro c’era da guardare?Un paesaggio assoluto: una superficie quasi uguale e il cielo. Come un deserto, cielo e terra a confronto diretto, sconfinati, eterni e tu in mezzo, piccolo, infreddolito, ammutolito.Il vento, senza ostacoli, muoveva l’erba, onde d’erba che si susseguivano ad incantare gli occhi di questa monotonia nuova e il cielo terso, pulito, altissimo lassù, oppure gonfio di pioggia, grigio e basso, quasi claustrofobico che gravava su quel paesaggio tutto uguale senza scampo, che sembrava volersi unire alla terra quando questa fumava per l’umidità e una bruma lievissima s’alzava dal suolo. E l’idea che il sole non ci fosse mai, o che non bastasse, non riuscisse a scaldare quelle terre, ad asciugarle, quasi a guarirle da questa loro solitudine eterna.

Era una sensazione avvincente, quasi ipnotica e non riuscivo a staccarne gli occhi. Mi sembrava che se uno si fosse messo seduto in mezzo a quella desolazione si sarebbe perso in quello spazio infinitamente uguale. A contatto diretto con quelle due verità assolute, la terra e il cielo, si sarebbe sentito davvero nudo con se stesso, senza più veli, senza più mistificazioni, senza più barare con gli alibi.

E finalmente dopo le amare rivelazioni della sua vera anima si sarebbe ritrovato. Dopo aver cercato veramente avrebbe trovato, trovato il coraggio di continuare pur sapendosi così com’è. Perdersi è condizione indispensabile per ritrovarsi, il nostro momento più vero è la solitudine.
aliceintheireland
 
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domenica 20 gennaio 2008

Non tutte le ciambelle riescono col buco….

(a quel punto li chiamiamo maritozzi)

Qualche volta le cose cominciano bene. Hai la farina giusta, le uova fresche e il lievito che mescolati per bene, e lasciati riposare per qualche ora, potrebbero diventare delle ottime ciambelle. O zeppole, quelle di San Giuseppe, quelle che fa la mamma di Sara che sono le più buone.
Ma non tutti sono bravi come la mamma di Sara. E allora qualche volta anche se mescoli tutti gli ingredienti, e fai tutte le cose per benino, le ciambelle non escono proprio bene.
E allora?
1) puoi disperarti. Pensare che nella vita non ne imbrocchi una. Che sei un fallito. Che sei una persona assolutamente inaffidabile. Neanche una ciambella. Figurati su cose più importanti!
2) puoi cambiare ricetta. Se le ciambelle non ti piacciono puoi passare ad un’altra strada, cominciare ad appassionarti ai biscottini, ai cannoli, ai cornetti.
3) puoi prendere un trapano e bucare le ciambelle una per una. Saranno delle ottime ciambelle senza buco, spappolate. Perché chi cucina sa che le ciambelle, quando sono cotte se le buchi si ammosciano.
4) puoi decidere che quello che hai fatto è comunque una cosa fantastica. E chi ha stabilito che devono essere ciambelle? C’è qualcuno che all’origine del mondo ha deciso che il dolce giusto, il dolce della tua vita sono le ciambelle? Che se non sai fare le ciambelle sei inutile al mondo (caso 1)? Invece no. La tua vita è tua e puoi farne quello che vuoi. Anche decidere di cominciare a cucinare dei maritozzi. E potranno essere i maritozzi più buoni del mondo se riuscirai a cucinarli.

Bon appetit.
 
posted by Holly G. at 14:39, | 2 comments